Bactrocera olea: noi la eliminiamo biologicamente.

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Bactrocera olea: noi la eliminiamo biologicamente.

Bactrocera olea: noi la eliminiamo biologicamente. La mosca dell’olivo, Bactrocera oleae, è particolarmente attiva dal mese di agosto soprattutto quando in questo periodo le temperature sono comprese tra i 23 – 27 °C.

E’ uno dei maggiori problemi nella difesa fitosanitaria delle olive.

Le difficoltà si presentano più impegnative quando si deve contrastare questo insetto su uliveti dai quali si deve ottenere un olio extravergine biologico come lo produciamo noi della Fattoria del Buon Profumo

La mosca dell’olivo è un pericoloso fitofago presente in tutti gli oliveti italiani.

Gli adulti si nutrono di materiali zuccherini, proteici e del succo che fuoriesce dalle olive in seguito alle punture da ovideposizione.

Le larve vivono nutrendosi della polpa dei frutti, dentro i quali scavano delle gallerie; le olive bacate possono essere invase da microrganismi che provocano marciumi, con conseguente caduta dei frutti. 

Inoltre la mosca dell’olivo è responsabile della trasmissione della rogna dell’olivo (Pseudomonas savastanoi).

I danni sono particolarmente gravi quando le infestazioni avvengono in tarda estate ed in autunno, perché provocano ingenti perdite di prodotto. 

Dalle olive danneggiate si ricava solitamente un olio di scarsa qualità, più acido della norma e con aroma completamente compromesso, per l’odore di muffa che assume.

E spesso usando il pesticida per “curare” la malattia si ottiene un olio scarso e anche pericoloso per la salute del consumatore.

Noi non utilizziamo pesticidi, o altre sostanze chimiche in tutta la nostra azienda, noi combattiamo la bactrocera e le altre malattie dell’olivo con trappole biologiche attrezzate con opportune esche.

La trappola per mosche fai da te che noi utilizziamo è molto versatile poiché con la stessa sarà possibile attrarre svariati tipi di insetti nocivi: basterà cambiare l’esca.

Con questo sistema le mosche sono eliminate in maniera efficace senza effetti dannosi tipici dei pesticidi che si diffondono ad ampio raggio. 

Vediamo nel dettaglio e nella foto come è costruita la trappola per mosche in FDBP senza sostanze chimiche ma riciclando delle vecchie bottiglie di plastica per l’acqua e che riutilizziamo ogni anno costruendo nuove esche.

Nella bottiglia inseriamo una esca proteica, pesce o interiora di alici e sarde, miscelata ad acqua naturale ed ammoniaca.

Farla è semplice basta inserire in ogni bottiglia del pesce (alici o sarde) o le loro interiora Preparare una soluzione con acqua e un po’ di ammoniaca e versarla dentro le bottiglie (circa 200/ 250 ml a bottiglia) che saranno bucate nella parte alta con fori di 4/6 mm e avvitare i tappi.

Le bottiglie saranno legate ad un albero con un criteri di una una ogni 8 alberi.

Le mosche impazziscano dalla gioia sentendo quel “profumino” di decomposizione e preferiscano entrare nella bottiglia e deporre lì le loro uova piuttosto che pungere le olive!

Semplice ma faticoso ma per il nostro olio lo facciamo con piacere.

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